Colonna a Garibaldi - Cuore Verde Calabria

La Storia

COLONNA A GARIBALDI

  • La data di nascita ufficiale del comune ? stata fissata al 19 gennaio 1807, data in cui Soveria fu elevata a "luogo" dal governo di Rogliano, durante il regno di Giuseppe Bonaparte[14]; il 19 gennaio 2007 ? stato celebrato con una pubblica manifestazione, il 200? Anniversario della nascita del Comune di Soveria Mannelli. Al momento della costituzione, al comune di Soveria erano uniti anche i territori dei comuni di Decollatura[15] e di Castagna. Sia Decollatura che Castagna si staccarono successivamente da Soveria per diventare comuni autonomi: Decollatura nel 1810 e Castagna, assieme a Colla, nel 1832. Il comune di Castagna fu tuttavia soppresso nel 1863 e aggregato al comune di Carlopoli; ma nel 1870 Colla fu staccata da quest'ultimo e assegnata nuovamente e definitivamente al comune di Soveria[16]. Alla vigilia dell'autonomia amministrativa, il 22 marzo 1806, a Soveria era scoppiata una rivolta popolare contro le truppe di occupazione francesi, nota come i "Vespri calabresi". Guidati da Carmine Caligiuri un gruppo di soveritani assal? le truppe francesi uccidendo quattordici soldati. La rivolta si estese rapidamente ai paesi vicini. Tuttavia pochi giorni dopo, il 28 marzo, nel corso di uno scontro con le truppe francesi nei pressi di Scigliano, Carmine Caligiuri fu ucciso. Per rappresaglia, Soveria venne data alle fiamme. Il processo per la rivolta venne celebrato a Cosenza cinque anni dopo e si concluse con pesanti condanne per i soveritani: pena capitale per Francesco Antonio Caligiuri e Matteo Inzelletto, 30 anni di reclusione per Cardamone dei Giurati, Giovan Battista Marasco e Francesco Cardamone[17]. La forma attuale risale ai primi del XIX secolo. In origine era una delle sei chiese rurali fatte costruire nella Diocesi di Martirano dal vescovo Mons. Mariano Pierbenedetti fra il 1577 e il 1585 nei luoghi montani. La chiesa consisteva in un piccolo oratorio, dedicato a San Giovanni Battista, costruito in vicinanza del Palazzo baronale. Nel 1668 l'oratorio venne elevato a parrocchia da Mons. Gian Giacomo Palemonio dietro richiesta del feudatario locale, il barone di Pittarella Francesco Scaglione, il quale si era impegnato a dotare la parrocchia di una rendita annua di dieci tomoli di grano germano e cinque carlini. La nuova parrocchia in realt? non funzion? mai come tale, sia per scarsit? della popolazione permanente, sia perch? la famiglia Scaglione non onor? i patti sottoscritti. Danneggiato dal terremoto del 27 marzo 1638, l'oratorio cadde in rovina. La parrocchia cominci? a funzionare invece dopo l'autonomia amministrativa raggiunta da Soveria nel 1807. Il Decurionato e il popolo di Soveria edificarono rapidamente l'attuale chiesa sui ruderi dell'antico oratorio, rimasto peraltro danneggiato anche dal terremoto del 1783 e dall'incendio del paese appiccato dai francesi in seguito alla rivolta del 1806, e ne completarono la costruzione nel 1812. Da allora la chiesa parrocchiale ha subito periodicamente dei restauri. Il campanile a forma di cupola ? stato realizzato nel 1938 grazie al finanziamento di un soveritano emigrato nelle Americhe, Emilio Pascuzzi. La chiesa possiede alcuni oggetti provenienti dalla Abbazia di Santa Maria di Corazzo, fra cui il altare maggiore in marmi policromi (monumento nazionale), un'acquasantiera in marmo bianco e sei candelabri lignei.

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